Il Tirreno

Grosseto

STORIA LOCALE

Selvena alla ricerca del tempo perduto

di Fiora Bonelli
La banda Puccini di Selvena
La banda Puccini di Selvena

Adesso la Banda Puccini, nata nel 1907, ha la sua piccola storia, con tutti i nomi di musicanti, maestri, presidenti e portabandiera

21 dicembre 2014
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SELVENA. Ci sono voluti mesi di ricerche, di recupero di testimonianze e documenti, e una bella dose di memoria e di pazienza certosina di un gruppo di musicanti di Selvena, che hanno voluto ricostruire una tessera di storia paesana, quella della Banda, a cui tanta parte della comunità ha partecipato dai primi del ’900. Hanno cercato tutti i nomi, hanno seguito gli spostamenti nelle varie sedi, ma alla fine ci sono riusciti.

Adesso la Banda Puccini ha la sua piccola storia, con tutti i nomi di musicanti, maestri, presidenti e portabandiera («se qualcuno è stato dimenticato chiediamo venia», dice il drappello di ricercatori).

La banda Giacomo Puccini di Selvena è nata nel 1907. In quell’anno era composta da una ventina di elementi e il primo maestro, Dante Minucci, rimase in carica fino al 1915, sostituito dal 1915 al 1920 dal maestro Franceschini. Poi arrivò il maestro Silvano Fabiani che insegnava musica in un fabbricato di Piazza Troiana.

Una banda che si autofinanziava con il ricavato delle tessera al costo di 5 lire annue. Ma allora, come oggi, ne erano esenti le famiglie dei musicanti. Grazie all’intenso lavoro del maestro Fabiani, negli anni ’30 la banda contava circa 45 elementi, fra cui molti giovani. I musicanti scesero a 35 per il richiamo nella guerra d’Africa, ma negli anni ’40 tornarono a essere una cinquantina. All’inizio degli anni ’50 divenne maestro Lio Diamanti e le prove si facevano alla Case Nuove. Momento di grande entusiasmo, col rinnovo dello statuto e l'ufficializzazione del nome: “Corpo Filarmonico Giacomo Puccini”. Verso la fine degli anni ’50 il maestro Diamanti fu affiancato, per la preparazione degli allievi, da Otello Pinzi e Nicola Casamenti. Negli anni ’60 la sede fu spostata al Borghetto e negli anni ’70 diventò maestro della Puccini Gastone Fontani. Un periodo d’oro, in cui la banda si esibiva per Pasqua, Natale, 1º maggio e altre festività. Molte le trasferte: Elmo, Monte Giovi, Bagnolo, Querciolaia per le “Pasque rose”. Negli anni ’80 la filarmonica si spostò ancora, dall’ex sala cinematografica all’ex asilo Fratelli Rosselli. Qui cominciò a perdere alcuni componenti e incontrò difficoltà per ulteriori trasferimenti, ma riuscì a proseguire la sua attività pur tra mille difficoltà. Nel 2003, dopo la morte di Gastone Fontani, prese il suo posto Arsiero Rossetti, sostituito per breve tempo da Giorgio Mazzieri. Oggi il maestro è Daniele Pifferi che si divide fra Selvena e Castell’Azzara. Infatti le due bande, per produrre buona musica, si uniscono a formare un gruppo di 40-45 elementi che così possono partecipare a manifestazioni anche fuori provincia, come la festa del vino a Subbiano (Arezzo)e la festa medievale di Abbadia San Salvatore (Siena) e dar vita a concerti in estate e a esibizioni per le feste natalizie nelle chiese di Castell’Azzara e Selvena.

È intenzione della banda aprire per il 2015 una scuola di musica, per iniziare i ragazzi prima al solfeggio e poi allo strumento. Il momento non è facile, eppure il presidente e il suo vice con il comitato stanno facendo i salti mortali perché Selvena continui ad avere la sua banda.

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