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Castell’Azzara va: bilancio chiuso malgrado i tagli

Castell’Azzara va: bilancio chiuso malgrado i tagli

Bilancio di previsione chiuso con enorme difficoltà, ma chiuso. Lo spiega il sindaco Marzioi Mambrini

01 agosto 2012
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CASTELL’AZZARA. Bilancio di previsione chiuso con enorme difficoltà, ma chiuso. Lo spiega il sindaco Marzioi Mambrini: «Quando eravamo riusciti a trovare la quadratura, il governo dei professori, che con i numeri ci dovrebbe saper fare, ci ha tagliato altri 16.000 euro e ci ha costretti a rifare i conti. Nonostante tutto siamo però riusciti, con qualche salto mortale, a chiudere il bilancio senza far patire troppo i cittadini».

Il bilancio corrente è di circa 1.600.000 €, sostanzialmente la stessa cifra che si spendeva otto anni fa, al primo mandato di Mambrini. «Siamo riusciti a non far lievitare la somma recuperando sacche di evasione e “efficientando” la macchina comunale. Con riduzione del costo del personale di 13 punti, offrendo ai cittadini servizi maggiori, ma c’è un limite oltre il quale non si può scendere e quel limite lo abbiamo raggiunto».

La drastica diminuzione dei trasferimenti, pur avendo centrato il presunto gettito per l’Imu, ha lasciato il Comune con un buco da coprire pari a 95.000 euro. «Anziché tagliare qualche servizio (mense e trasporto scolastico, asilo nido, sociale ecc.) abbiamo preferito lavorare di cesello sulle tasse locali ed abbiamo ottenuto il pareggio di bilancio apportando un aumento all’addizionale comunale Irpef di due punti (dal 0,4 al 0,6%) e aumentando l’Imu sulla seconda casa di un punto e mezzo (dal 7,6 al 9,1 per mille). Vorrei far notare che l’onere che il cittadino è chiamato a pagare a favore del Comune è identico a quello che si pagava nel 2004».

Il bilancio investimenti è di 2.200.000 € e sconta la penuria di risorse che c’è in giro, fa notare Mambrini. Il Comune non ha grandi gettiti per oneri urbanistici e tantomeno fonti che gli arrivano da altri soggetti (geotermia o acqua). Eppure i progetti non mancano: centro storico del capoluogo, nuovo polo scolastico e casa del minatore in Selvena, recupero del Morone. «In aggiunta - continua polemicamente Mambrini - siamo chiamati a farci impropriamente carico, con oneri che scippiamo alla cultura, delle opere manutentorie per villa Sforzesca, Rocca Silvana e Monte Penna».

E a questo proposito, nel corso di uno dei tanti eventi proposti, la presidente del Fai nazionale Ilaria Borletti Buitoni e il senatore Pollice, presidente di Green Cross, si meravigliavano di come un piccolo comune quale Castell'Azzara avesse dato vita a tante azioni per preservare ambiente e paesaggio e sono rimasti ammutoliti scoprendo che per mantenere Villa Sforzesca, Rocca Silvana e la Riserva Naturale si fosse costretti, stante la latitanza dello Stato, a fare ricorso al volontariato.

Fiora Bonelli

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