Il Calcare nummulitico



Il calcare nummulitico di Mosciano e quello di Selvena sono ricchissimi di resti animali come denti di pesci echinodermi crinofdi foraminifere e polipai. Molto meno quello della Consuma e delle altre località di Toscana. E nel calcare che fu denominato screziato. I resti medesimi vi sono in confronto in piccolissimo numero. In tutti poi la grande compatezza e tenacità della roccia ne rende difficilissimo lo studio. Non riesce in modo alcuno di liberare quelle minute spoglie organiche dalla sostanza pietrosa che le avvolge e compenetra e non rimangono quindi che due soli mezzi di osservazione le superficie logorate dagli agenti esteriori i quali spesso corrodono la roccia rispettando le spoglie organiche e la politura delle superficie la quale presenta all occhio maravigliosi particolari d'interna struttura sezionando in ogni senso quegli esseri minuti. Se la prima via di osservazione lascia spesso infinitamente a desiderare in causa della porzione del fossile che rimane impegnata nella roccia e quindi invisibile la seconda è piuttosto fatta per eccitare il desiderio di conoscere quei corpi di quello che per soddisfarlo. La novità che per la maggior parte presentano quelle sezioni paragonale con quante foraminifere e polipai si conoscono induce nella opinione che molte appartengano non solamente a specie ma ben anche a generi del tutto nuovi.

Ci proponiamo di pubblicare una serie di figure rappresentanti quei vari esseri nelle svariate loro sezioni solo mezzo che ci rimane per tentare di ricostruirne le forme organiche. Per ora ci contentiamo di annoverare unicamente le specie più frequenti e che quindi riescono di maggiore importanza sotto all aspetto geologico. Abbiamo poi con cura particolare tentato di descrivere esattamente le nostre Nummuliti come quelle che offrivano il maggiore interesse relativo. Per poter con certezza trattare delle specie di quel genere che si trovano nella nostra zona nummulltica dovemmo confrontarle con quelle di ogni altra località. E tanto maggiormente fummo nella necessità di attenerci allo studio comparativo degli oggetti stessi in quanto che ci mancavano alcuni dei libri in cui sono descritti e figurati. Da questo nostro esame peraltro ci risultò evidente che la interna struttura delle Nummuliti offre caratteri costanti i quali perciò devono avere un grande valore speciologico mentre invece abbiamo potuto a tutta evidenza convincerci confrontando fra loro le numerose e graduate forme intermedie che i caratteri esteriori quelli cioè desunti dalla forma generale e dalla condizione della superficie sono infinitamente variabili e quindi non possono servire a definire le specie.

Non parliamo delle dimensioni assolute e del numero assoluto dei giri che naturalmente sono condizioni relative alla età. Ma anche nelle proporzioni fra il diametro e lo spessore si trovano nella specie medesima estremi lontanissimi che per altro fra loro si collegano per l'intermedio di tutte le successive gradazioni. Ed indagando da che possa provenire una tanta differenza si trova che rimanendo costanti i caratteri desunti dal nucleo dalle dimensioni assolute e relative delle interne cavità cosi dei giri che delle logge dal modo di flettersi delle tavole al margine dalla struttura e dalla collocazione dei setti varia poi grandemente da individuo ad individuo e nell'individuo medesimo nelle successive età lo spessore delle tavole od in tutta la periferia o soltanto in alcune regioni e da ciò provengono le differenti proporzioni generali e la esterna conformazione. Riguardo poi alla superficie sono veramente maravigliose le differenze che s'incontrano nè si possono spiegare attribuendole a differenza di età. Alcuni individui che hanno superficie affatto liscia sono perfettamente identici in ogni particolare ad altri che la hanno carica di papille rilevate ed altri poi cominciano a mostrarne alcuna mentre altri ne presentano un numero minore di quei primi e cosi via via per gradazioni intermedie successive che manifestano il passaggio fra le due opposte condizioni. Ma studiando la interna struttura delle tavole sileno interne od esterne coll'aiuto delle sezioni o talvolta cogliendo l'opportunità di quelle parziali anatomie operate dagli agenti esterni sulle superficie esposte alla lenta azione loro vien fatto di trovare che anche negl'individui a superficie liscia esiste una condizione strutturale rispondente alla presenza di quelle papille. Queste e molte altre particolarità si trovano dettagliatamente esposte nelle annesse descrizioni ma abbiamo voluto qui darne un cenno per ispiegare i motivi che ci obligarono a pronunciare talvolta una qualche opinione non concordante con quella degli altri autori.

Fonte: Libro: Osservazioni stratigrafiche e paleontologiche concernenti la geologia