Selvena

Giovanni Battista Vicarelli




A sud di Selvena, nella valle che conduce al Fiora, arrampicati sopra una altura a strapiombo, vegliano i resti dell’antico castello aldobrandesco.

Incerta è la sua data di nascita, ma comunque oscillante tra il 1195 e il 1200. Punto di riferimento, nonché baluardo insostituibile, tale castello fu in ogni tempo conteso e ambito per la sua invidiabile posizione e per la sicurezza che le sue spesse mura offrivano. Va ricordato, a tal proposito, che la Contea degli Aldobrandeschi, nella quale era incorporata la rocca di Selvena era presa tra l’incudine del ghibellinismo senese e fiorentino a nord, ed il martello del guelfismo papale di Orvieto, Viterbo e Tuscania a sud. Questa sua ubicazione, a mezza via tra le roccaforti imperiali dei senesi ed i domini dei papi, fu causa di innumerevoli lotte, di contrasti insanabili, di dispute cruente anche fra gli stessi appartenenti alla famiglia aldobrandesca. Così si assisté, a più riprese, allo spezzettamento e allo smembramento della contea, in parte caduta sotto l’influenza dei conti di Santa Fiora inclini a sostenere una politica ghibellina, in parte gravitante attorno agli eredi di Sovana impegnati a sostenere una politica filoguelfa. Verso la fine del 1200 la prolificità del ramo degli Aldobrandeschi è tanta e tale che si assiste ad una vera e propria polverizzazione della Contea. In conseguenza di questo disgregamento si apre un periodo di decadenza e di oscurantismo.

L’anno 1344 registra la vendita totale della rocca di Selvena a Jacopo Aldobrandeschi, conte di Santa Fiora, da parte del fratello Pietro. Alla morte di jacopo le terre degli Aldobrandeschi passano nelle mani dei senesi, mentre a sud i Baschi, provenienti da Orvieto, si impossessano di numerosi castelli. L’urto tra Aldobrandeschi e Baschi, benché legati da stretta parentela, è inevitabile.

Sotto Guido, l’ultimo dei conti di Santa Fiora, si ebbe un’aspra guerra tra Siena. dalla cui parte era proprio il sopracitato conte Guido, contro gli Orsini di Pitigliano. A questo fatto d’armi segue una pace che rimase tale per poco tempo. La morte di Guido Aldobrandeschi segnò il declino lento e inesorabile del ramo degli Aldobrandeschi, nonché il momentaneo trionfo dei senesi. E di questo periodo un matrimonio di Bosio Sforza con una Aldobrandeschi non troppo gradito a Siena.

Ormai la vastissima contea era ridotta ai soli territori di Santa Fiora, Castell’Azzara, Selvena e Scansano. 11 1500, con il trapasso del Medio Evo all’età moderna, segna il costante declino dei castelli sia dal punto di vista strategico che militare. Identica sorte subisce la rocca di Selvena che viene progressivamente abbandonata, anche per sottrarsi alle continue razzie di soldatesche indisciplinate che male si adattano alle mutate condizioni dei tempi. Un documento che risale al 1501 testimonia che era guardata da un castellano stipendiato. Una fonte del 1750 ci riferisce che la rocca era adibita a granaio per il duca. Da allora il suo abbandono è pressoché totale.

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